I quattro errori più comuni in un mix

I quattro errori più comuni in un mix

Qui di seguito i quattro errori più comuni in un mix e che complicano inutilmente la vita di un producer.

Poca organizzazione e mancanza di solide basi

La mancanza di solide fondamenta e di organizzazione, sono alcuni dei motivi più frequenti che rendono scarso un mix finale. Abituati a rinominare con le giuste “label” tutti i canali (e usa anche dei colori per riconoscerli meglio), verifica il gain staging su tutte le sorgenti sonore del tuo brano e assicurati che eventuali modifiche siano già state fatte prima di iniziare il missaggio.

Overprocessing.

Traducendolo dall’inglese possiamo definirlo come “processare esageratamente”. E visto che il troppo storpia, allora è bene utilizzare il concetto del “less is more“. In questo caso è fondamentale sapere che se un mix suona bene, non ha senso aggiungere effetti speciali, ulteriori compressioni o riverberi. Piuttosto pensa: c’è qualcosa di realmente superfluo che posso rimuovere senza rovinare il mix?

Entrare in un circolo vizioso

Dopo aver processato minuziosamente il kick ti accorgi di aver “rubato la scena” alla linea di basso, dopo il basso accade lo stesso con il lead e dopo ancora con i pads. E poi, come in un circolo vizioso, torni a lavorare sul kick sperando di recuperare tutto il resto. Ecco, fermati e pensa esclusivamente a far rendere al meglio i 2/3 elementi principali della traccia. Il resto viene dopo e, una volta che avrai costruito solide fondamenta, ti sarà anche più facile.

Pensarci su troppo

Quando sei in “modalità mix“, tendi a concentrarti eccessivamente su quei minuscoli e spesso insignificanti dettagli che invece indeboliscono il mix finale nella sua interezza. Spesso la cosa migliore è sdraiarsi su un divano, leggere un libro o controllare le mail e, nel mentre, ascoltare il brano come farebbe una persona normale quando si gode un momento di relax. Non pensarci troppo significa esattamente disconnettersi dal mindset di produttore / mix engineer e piuttosto calarsi nella parte di semplice ascoltatore.

 

Articolo scritto da: Nicholas Di Lorenzo del Panorama Studios di Melbourne, Australia.

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Traduzione a cura di: Antonio Bellu

MOUM

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